Al mare o in montagna, in città o esplorando qualche parte lontana del mondo, leggere è una parte fondamentale del nostro kit di sopravvivenza. E se si rimane a casa, non c’è modo migliore di viaggiare senza muoversi di un centimetro. Ma cosa leggere? Dei tanti libri che vediamo in una libreria o una biblioteca, quali scegliere?
Vi abbiamo fatto una piccola selezione di libri che secondo noi non possono mancare in valigia o nello zaino (o sul comodino). Buona estate e buon ferragosto!
I consigli di Salvo:
Aldo Palazzeschi, Il codice di Perelà
Tra i libri più letti sotto l’ombrellone ci sono i gialli o i romanzi d’amore, storie avvincenti o rilassanti che scivolano via in una manciata di giorni, se non di ore, senza lasciare alcuna traccia di sé. Un po’ come il protagonista del primo libro che vi consiglio, non proprio un romanzo, in cui vengono raccontate le avventure di Perelà, uomo di fumo inconsistente che per caso si ritrova ad essere la star di un mitico regno principesco. Bizzarro? Mai quanto la scrittura di Aldo Palazzeschi che prova – riuscendoci benissimo per le oltre duecento pagine del volumetto – a mimare la leggerezza del suo protagonista attraverso dialoghi incalzanti colmi di ironia senza soffermarsi mai, tranne che in un paio di episodi, a descrivere l’ambiente ma lasciando che questo si riempia delle voci dei suoi protagonisti.
Roberto Bolaño, I detective selvaggi
Una lettura decisamente meno scorrevole della prima che vi consiglio è I detective selvaggi di Roberto Bolaño, in cui l’autore ripercorre la storia di un’avanguardia poetica messicana mai realmente esistita dagli anni Settanta ai primi anni Duemila. Tra il Centro America e l’Europa si consuma la parabola di una miriade di personaggi, poeti, pittori, musicisti sempre in bilico tra l’estasi che suscita la creazione artistica e la miseria che la vita quotidiana propina loro ogni giorno. A pagine di struggente bellezza, colme di nostalgia, ne seguono altre erotiche ed altre ancora monotone, piene di quella noia fatale che ci sommerge nella routine di ogni giorno. Una lettura certo non scorrevole ma densa, durante la quale interrompersi spesso per ammirare il paesaggio che ci circonda e riflettere sulla necessità che abbiamo di esprimerci attraverso l’arte.
I consigli di Giovanni:
Anna Lowenhaupt Tsing, The Mushroom at the End of the World
Questi tre consigli di lettura sono disposti in ordine, dal più celebre e di facile lettura al meno accessibile. The Mushroom at the end of the world è, tra i tre, certamente il più difficile, anche perché al momento non é ancora stato tradotto in italiano. Anna Lowenhaupt Tsing é un’antropologa discepola di Donna Haraway (di cui avevo già parlato qui). Come la sua maestra, in questo libro la Tsing parte da una metafora presa dal mondo naturale per indagare la realtà contemporanea e i complessi legami di potere e interdipendenza che legano tra loro individui umani e non umani in tutto il mondo.
Il centro di questo fitto reticolo di significati é il fungo matsutake: prelibatezza costosissima in Giappone (un po’ come i nostri tartufi di Alba) che cresce solo in foreste danneggiate dall’attività umana, dal suolo arido e povero di sostanze nutritive. Tsing parte dallo studio etnografico dei raccoglitori di matsutake delle foreste di conifere dell’Oregon (principalmente rifugiati del sud-est asiatico di etnia Mien o Hmong) ma, ripercorrendo i legami economici e commerciali che si estendono invisibili in ogni direzione come la rete sotterranea dei micelii dei matsutake, costruisce una narrazione ampia ed articolata che insegna al lettore come (sopra-) vivere tra le rovine dell’Antropocene. Non mancano gustose ricette per cucinare il matsutake nel modo migliore.
Yuval Noah Harari, Sapiens – Da animali a dei
Se la saggistica è spesso considerata un genere poco mainstream, è vero anche che ci sono delle eccezioni. Harari, autore israeliano e storico di formazione, è certamente tra questi, dato che ogni suo libro è un nuovo successo editoriale. Sapiens é il testo che l’ha reso famoso in tutto il mondo: una storia della specie umana che comincia con la comparsa sulla Terra dei primi ominidi e termina oltre il nostro presente. La parte più interessante di questo titolo, per forza di cose molto vasto e talvolta un po’ superficiale, è proprio la “storia della preistoria” in cui Harari intreccia biologia, antropologia e archeologia per ricostruire non solo l’evoluzione e gli spostamenti dei primi esseri umani, ma anche la trasformazione del loro pensiero e stile di vita.
Sapiens è un saggio che scorre veloce come una puntata di Superquark, offrendo moltissimi spunti di riflessione con un ritmo serrato. Tornerete a settembre con un sacco di curiosità da sfoderare durante le conversazioni con i vostri amici come “lo sapevi che nel codice genetico degli europei c’é una piccola percentuale di DNA di Neanderthal?” oppure “hai sentito di quegli scienziati che hanno fatto crescere un orecchio umano sulla schiena di un topo da laboratorio?”
John Higgs, Complotto! Caos, magia e musica house
Negli ultimi tempi la casa editrice Nero si é confermata come uno dei nomi più interessanti per la pubblicazione di saggistica contemporanea, sia straniera che nostrana. Definire il libro di Higgs all’interno di un genere specifico risulta difficile: l’impostazione sarebbe quella di una biografia musicale, ma l’ingarbugliarsi di trame e sottotrame e le continue digressioni ne fanno un’opera decisamente più complessa. Il racconto comincia quando Drummond e Cauty i due componenti del gruppo musicale KLF decidono, una notte, di trovarsi nel cuore della foresta per bruciare un milione di sterline. Perché un gesto tanto assurdo? Nessuno lo sa, tanto meno loro.
I due musicisti intraprendono un tour di conferenze intorno al mondo per chiedere ai loro fan perché abbiano compiuto un’azione così insensata. E la loro non é una domanda retorica, sono davvero alla ricerca di una risposta. Da questo punto in poi Higgs scaraventa il lettore in un labirinto di personaggi, video musicali e sette esoteriche di quegli anni, alla ricerca degli eventi e delle forze subconsce che hanno portato due musicisti pop scozzesi con alle spalle un paio di successi di dubbio gusto a bruciare un sacco di soldi.
I consigli di Gabriele
Inoue Yasushi, Amore
Se vi piacciono le storie brevi, i colori pastello e un’atmosfera malinconica, la letteratura giapponese fa al caso vostro. Lo stile terso e semplicissimo di Inoue Yasushi vi porterà nel Giappone degli anni ’50, quando anche una gita fuori porta era un piccolo lusso da concedersi poche volte nella vita, che si aspettava pregustandolo da tempo.
È quell’epoca durissima e fascinosa che Domon Ken riusciva a catturare nelle sue fotografie, e Yasujiro Ozu nelle sue riprese: un’epoca per cui si può provare nostalgia anche senza averla mai vissuta.
In quel momento il Giappone si apre al mondo, alla forza misteriosa dell’America, e nello stesso tempo vive ancora una cultura arcaica, diversissima, gelosissima di se stessa. Quel punto di contatto, quel lambirsi di realtà differenti, com’è stata tutta la storia del Giappone, ha plasmato l’occhio degli artisti di quel periodo, la loro sensibilità che si nutre da un lato della levità e della raffinatezza antiche, ma a tratti si tinge di una nuova consapevolezza tragica.
In Amore troverete tre racconti molto diversi l’uno dall’altro, eppure tutti legati da questo sguardo che indugia sulle superfici delle cose e delle situazioni, che misura con esattezza millimetrica le pieghe interiori dei protagonisti, nella costante ricerca di qualcosa di impalpabile, inafferrabile.
(Abbiamo parlato di Amore di Yasushi anche in questo articolo: dacci un’occhiata, se ti va!)
I consigli di Ilaria:
Robert James Waller, I ponti di Madison County
Queste calde giornate risvegliano in molti di noi la passione, amori romantici o avventure indimenticabili che potranno essere ricordati fino all’ultimo giorno di esistenza. Per i curiosi dopo aver letto questa frase, ho un libro adatto a voi sul comodino. Robert James Waller scrisse alla fine degli anni Ottanta I ponti di Madison County, dopo aver riscoperto alcuni vecchi diari di una comune donna delle campagne americane, grazie alla testimonianza dei figli della stessa, in cui sono impressi ricordi di un’appassionante storia d’amore con un uomo apparso all’orizzonte proprio nei giorni in cui marito e figli si erano allontanati da casa.
La donna intraprende così una romantica avventura con un affascinante fotografo di National Geographic giunto su quelle strade dell’Iowa per immortalare i ponti coperti di Madison County. La storia è però destinata ad assomigliare alla breve vita di un fiore che dopo essere sbocciato, rapidamente appassisce. Il dolore della separazione è più forte che mai, ma nonostante le possibilità di rincontrarsi anche dopo il loro fugace amore, i due si perdono di vista, scrivendosi solo in tarda età poco prima di andarsene. Una vicenda triste ma appassionante.
Per i cinefili è stato tratto il film omonimo che ha come protagonisti Meryl Streep e Clint Eastwood, quest’ultimo regista stesso della pellicola.
Buona estate, siate romantici e aggrappatevi ad ogni occasione si presenti a voi: la vita scorre ma è nostra la capacità di viverla.