Voglio consigliarvi un libro molto piacevole da leggere, perché ha una prosa chiara e poetica, perché ha una storia coinvolgente, perché è istruttivo: L’amore poderoso di Oria Gargano, edito da Iacobelli Editore, per la collana Frammenti di Memoria, nell’agosto del 2022.
Voglio insegnare, voglio stare con i ragazzi, e lanciare germogli nel loro animo vergine, perché penso che solo da loro potrà discendere un mondo più giusto, ma voglio anche aiutare a imparare a chi non sa…
In questo libro sono gettati a manciate i semi della speranza, sempre riposta nelle giovani generazioni, anime vergini del futuro, perché possano vivere finalmente in un mondo migliore.
Il nostro tempo è così cupo, così diffidente e individualista, dove non sembra neppure di avere accanto delle persone, ma dei vestiti che corrono sempre corrucciati. È il caso di riparlare di speranza e d’amore, riconsegnando questo sentimento al suo valore più alto, più etico.
Avrebbe capito, tra non molti anni, che era proprio quel mondo valoriale disegnato dal predominio maschile a rendere possibili disparità ingiustizie e guerre.
Non ci lascia indifferenti questo libro, nel quale torniamo al Novecento, il secolo dei grandi cambiamenti, delle immense contraddizioni. Torniamo in quegli avvenimenti che la storia ci consegna al maschile, raccontati al femminile. La presa di coscienza delle donne, che durante la Resistenza si erano spese, subendo più degli uomini la violenza fascista e nazista, è cresciuta negli anni del dopoguerra, nelle frustrazioni di vedersi tagliate fuori dal sistema di potere, nonostante la conquista del voto elettorale.
Gli anni Sessanta/Settanta del Novecento vedranno fiorire il movimento femminista in tutti i paesi occidentali, che ha permesso alle donne di tornare a esistere fuori dalle mura domestiche. Battaglie come divorzio, aborto, violenza di genere e pari opportunità, hanno visto migliorare la condizione femminile nel mondo del lavoro, nella società e nella famiglia. Rimane il fatto che le donne in Italia sono ancora penalizzate nei salari e nella carriera, soprattutto se hanno una famiglia con dei figli da accudire, per non parlare dei rapporti con l’altro sesso e della violenza di genere.
Alcune battaglie sono state vinte, ma sono sempre in bilico, come la legge sull’interruzione volontaria della gravidanza, sempre aggredita e messa in pericolo da chi non accetta l’idea che la donna sia padrona del suo corpo e che la sua volontà deve essere rispettata. Il vento di regresso che si è abbattuto sull’Occidente, dove il sistema capitalistico scricchiola, porta inevitabilmente a un inasprimento delle libertà e le donne sono l’anello debole, in un mondo di patriarchi. Proprio per questo consiglio la lettura di questo libro alle donne, ma anche e soprattutto agli uomini.
Molti anni dopo si sarebbe detto che quella era la narrazione patriarcale del mondo, se ne sarebbero compresi gli infausti effetti sulla libertà delle donne e sul loro diritto a essere felici, e sarebbe nato il femminismo…
Incontriamo Oria Gargano, alla quale chiedo di presentarsi, raccontando brevemente ai lettori del blog di Storie Sepolte la sua vita e la sua preziosa attività di Presidente di Be Free, cooperativa sociale che opera contro la violenza e le discriminazioni di genere.
Sono stata nella politica dei movimenti studenteschi e dei collettivi femministi fin da adolescente, ho partecipato alle occupazioni universitarie mentre studiavo Scienze Politiche a Sapienza, contemporaneamente mi laureavo anche in Scienze della Comunicazione presso la Luiss Guido Carli, ho fatto la giornalista in importanti redazioni, tra le quali Rai e La Repubblica, e intorno alla metà degli anni Novanta ho seguito da vicino la nascita delle prime Case Rifugio per donne che esperiscono violenza di genere.
Per molti motivi e con molte ragioni mi sono avvicinata a questo Movimento, ho lavorato come responsabile della prima Casa Rifugio di Roma, ho progettato e realizzato un centro di ospitalità per donne vittime della tratta a scopo di sfruttamento sessuale, fino a che, a febbraio 2007, ho fondato Be Free, che è un laboratorio permanente di analisi, metodologie e pratiche trasformative del contesto patriarcale in cui l’esigibilità dei diritti è un obiettivo ancora lontano da raggiungere.
Quanto dell’esperienza personale ha dato consistenza ai personaggi del libro e quanto di questa storia è stata vissuta in prima persona da Oria Gargano.
L’amore poderoso nasce dalla mia fantasia, dal mio desiderio di raccontare la Storia – mia grande passione e maestra di tutti – attraverso le storie incarnate nelle persone, nei movimenti di idee, nelle contraddizioni delle società in continua trasformazione. Nel descrivere l’Italia dal 1942 ai giorni nostri ho scritto cose che sapevo, come le conquiste del movimento delle donne, e cose che non ho vissuto perché non ero neanche nata, come il fascismo, la resistenza, la liberazione, la democrazia…
«Maledetta acquiescenza delle donne, che, pur di essere accettate costruiscono intorno i muri della loro prigione…»: queste parole sono estrapolate da un discorso che pronuncia Giuditta, l’amica di Leandro, comunista e femminista. Pensi che le donne anche oggi perpetuino questa acquiescenza al patriarcato, per la loro accettazione?
Assolutamente sì, ogni donna sa che sottrarsi alle regole socialmente accettate, rifiutare la subalternità dal maschile e rivendicare la propria autonomi a crea problemi nelle relazioni, nel lavoro, nella società. Così molte scelgono di allinearsi ai valori imposti e introiettati, credendo di avere così una vita più agevole. Naturalmente, questo non è vero.
Linda, quando pensa alla madre, la definisce “sentinella del patriarcato“, in quanto non accetta che la figlia, nonostante le avversità della vita, sia riuscita a essere una donna vincente. Al giorno d’oggi la situazione è davvero cambiata nelle famiglie?
Nei decenni sicuramente molti dictat si sono modificati, ma i mutamenti sociali sono lenti e spesso contraddittori. Ci sono madri che crescono le figlie trasmettendo loro valori di autonomia, indipendenza, protagonismo, ed altre che le vogliono omologare agli stessi modelli che hanno assunto per loro stesse, in ossequio ai pregiudizi, alle discriminazioni, ai sessismi che compongono tuttora il quadro culturale di riferimento della nostra società – la violenza contro le donne non sarebbe un fenomeno così diffuso e atroce, se non fosse profondamente sistemico,
Leandro è un personaggio sempre presente nella sua assenza, incarna quella radiosa speranza, propria della Resistenza e del primo dopo-guerra. È il vento caldo dell’illusione, è l’ideale che rende migliore. Com’è nato questo personaggio?
È nato perché, nonostante con Be Free io mi occupi da anni di storie di coppie caratterizzate dall’acquiescenza dei mariti/compagni ad un maschile tossico, so per certo che un modello di uomo che non impone, non travalica, non cerca di esercitare potere, ma vuole solo crescere insieme, nel rispetto e nella felicità, esiste eccome.
«L’amore ti fa attraversare le distanze, ti fa solcare il mare, guidato da una luce incerta»: l’Amore che è parte fondamentale del titolo, è protagonista proprio in quanto espressione di condivisione e di libertà. Quanto ancora siamo distanti dal comprendere cosa sia il vero amore e quale sia la sua forza positiva e propositiva?
Ai cortei contro la violenza contro le donne sempre più numerosi sono gli uomini, ed i giovani uomini, che partecipano. Molti sono gli uomini che seriamente e sinceramente si interrogano sulla loro adesione, magari inconscia, ai modelli tradizionali introiettati. Certo, una parte inquietante delle nuove generazioni pratica il bullismo, sui social e nelle relazioni, e compone e canta canzoni intrise di violenza e di sessismo, e questo impone la necessità di interventi specialistici nelle scuole, di una comunicazione improntata ai valori del rispetto da parte delle varie testate giornalistiche, dei siti e delle app, della fiction, dei personaggi che fanno audience, della classe politica. Necessità sovente non avvertita…
La violenza contro le donne nasce da pregiudizi, stereotipi, discriminazioni, differenze di potere profondamente annidati nella cultura comune.
Estrapolo questa frase da un lungo discorso, che impegna il 31° capitolo, per chiedere una tua lettura del fenomeno denominato femminicidio, che sembra essere inarrestabile, nonostante le leggi, nonostante il rumore.
Uno Stato, un parlamento, un sistema giudiziario, una società civile che non rimuovono le motivazioni che sono alla base del femminicidio, rendendo difficile alle donne l’accessibilità ai diritti, inoccupate (l’Italia è all’ultimo posto in Europa per quanto riguarda i dati del lavoro femminile), soverchiate dal carico della cura e delle incombenze casalinghe, esposte alle molestie sui luoghi di lavoro, timorose di sporgere violenza contro il partner violento, perché la denuncia non sempre le tutela e perché troppo spesso rischiano di perdere la custodia dei bambini e delle bambine… questi sono i motivi per i quali le donne continuano a morire per mano di uomini.
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Oria Gargano, fondatrice e attuale presidente di Be Free, come ci ha raccontato lei stessa, è nata a Roma, dove vive e lavora. Tra il 2008 e il 2016 ha scritto diversi saggi e libri sul tema della violenza di genere e traffico di esseri umani, a scopo di sfruttamento.