Suburbana, di Rudy Toffanetti

William Turner, Pioggia, vapore e velocità, 1844

Cosa aspettate uomini alla stazione
Qualcuno che vi rapisca
O vi porti via
In periferie sconosciute
Cinte da tramonti di carta vecchia
Sciolti in piume e petali di fiori
Dove il cemento si liquefa in cera?
Giocano a rimpiattino le rotelle di ghiaccio
Di questo inizio secolo
In cui tutto ancora intatto
In polvere già giace e aspetta un treno.
E se alla stazione aspetti
Chissà cosa chissà l’amore
Corri incontro al tuo assassino
Svelando come a un segreto
La chiave del tuo dolore.
A metà tra vergogna e timore
Sono i tremiti che dai tuoi capelli
Rapiscono le nostre mani
Intarsiate di nulla.

 

L’occhio di Rudy Toffanetti, che potrebbe posarsi placidamente nel paesaggio lombardo, un paesaggio così solito, normale, come sono normali le case dove viviamo e le strade che frequentiamo, invece penetra e rifonde ciò che appare in superficie. Nel paesaggio di Suburbana si profila dunque l’artificio dei tramonti, la vana attesa di un mondo all’inizio del secolo, che sembra ancora compiuto, intatto, e invece già mostra spaccature, inquietudini di cui non riusciamo a trovare il bandolo. Un’umanità di sagome che attendono chissà cosa, chissà, l’amore, che corrono verso il proprio assassino, quasi una moira moderna che tiene le fila della vita umana. E se, forse, l’amore… se proprio l’amore fosse la chiave… ma qui il poeta tace; le mani scivolano, si perdono tra i capelli.

 


Rudy Toffanetti, nato nel 1994, vive a Lacchiarella (Mi). Dopo aver conseguito la maturità classica al Liceo Berchet di Milano, studia lettere antiche all’Università di Pavia. Al liceo ha vinto tra gli altri il premio nazionale di poesia “G. Marconi”. È autore di testi teatrali e ha conseguito il diploma d’attore presso la scuola di teatro di Studio Novecento. Dal 2015 è volontario attivo presso la Croce Rossa Italiana. A giugno 2016 pubblica con Aragno Sul Confine, la sua prima raccolta. Abbiamo pubblicato anche la sua poesia Dormirei accanto a te, in silenzio.

Gabriele Stilli
Gabriele Stilli

In tenera età sono stato stregato da quelle cose che si scrivono andando a capo spesso, e gli effetti si vedono ancora. Mi sono rassegnato, da diversi anni, a includere l’arte tra le discipline umanistiche e non nel rigoroso ambito delle scienze. Nutro ancora qualche dubbio, però.