Nel 1933, gli Stati Uniti erano usciti da un paio di anni dalla recessione, il proibizionismo era finito e Hollywood stava vivendo il suo periodo d’oro. Il musical era uno dei generi che andava per la maggiore, favorito dalla recente scoperta del sonoro e dal teatro di varietà, una forma d’arte costituita da una sequenza di attrazioni di diverso tipo, tra cui canzoni e danze, ancora molto di moda all’epoca.
Tra i molti film che le sale cinematografiche proponevano, c’era l’ultima commedia romantica di Thornton Freeland Flying down to Rio, prodotta dalla RKO Pictures, una delle cinque mayors cinematografiche hollywoodiane. Gli spettatori non vedevano l’ora di assistere alla storia di un giovane compositore squattrinato interpretato da Roger Bond che parte con la sua orchestra per il Messico e si innamora della bellissima ereditiera interpretata da Dolores Del Rio. Al termine della proiezione, il pubblico però non parla di loro, ma di due dei personaggi secondari che durante uno dei numeri musicali hanno conquistato il centro della pista ballando fronte contro fronte La Carioca. Si cercano i loro nomi sui tabelloni. Ginger Rogers e Fred Astaire. (In Italia, proprio grazie al loro successo, la pellicola prenderà il titolo del loro numero musicale Carioca).
Ginger Rogers, all’epoca aveva 22 anni e già una discreta fama, avendo preso parte ad una ventina di film, tra cui un paio di musical di successo come Quarantaduesima strada, 42nd street e La danza delle luci Gold Diggers of 1933 sebbene in ruoli secondari. Fred Astaire, dopo una vita passata a teatro dove si esibiva con la sorella Adele, stava cercando nel cinema un nuovo inizio dopo che questa aveva rinunciato alle attività artistiche per sposarsi.
La RKO fiutò l’affare e propose loro un film da protagonisti.
Nel 1934 uscì Cerco il mio amore, The Gay Divorcee. Ginger cerca aiuto per divorziare da un avvocato un po’ imbranato, Edward Everett Horton, presente molto spesso nei loro film, che le propone i servigi di un gigolò per far ingelosire il marito e convincerlo a far firmare i documenti. Fred Astaire, già innamorato di lei si intromette e viene scambiato per il gigolò. Sarà il primo di una serie di equivoci che condurrà poi al lieto fine.
Quella che inizialmente era partita come una trovata commerciale per lanciare il brano di punta del film The Continental come ballo del momento, finì con il cambiare per sempre la storia del cinema. Perché quei due ballerini, che si muovevano con grazia al ritmo di una musica accattivante, valorizzata dal battere delle punte di metallo delle loro scarpe da tip-tap sul pavimento, conquistarono i cuori degli spettatori di allora e ancora ci fanno sognare quando vengono proiettate le scene dei loro film sui muri dei palazzi, in piena pandemia da coronavirus.
L’anno successivo, uscirono Roberta, film abbastanza dimenticabile dove condividevano le scene con Irene Dunne, altra attrice e cantante di punta della RKO, e quello che secondo molti è il film migliore della coppia: Cappello a Cilindo, Top Hat. La trama è sempre quella. Lui è un ballerino talentuoso e determinato che perde la testa per lei, bellissima che inizialmente lo disprezza ma che finisce con innamorarsi durante uno dei numeri musicali. Una serie di equivoci rischia di mandare tutto all’aria, ma secondo la migliore tradizione hollywoodiana, tutto si risolve bene.
La magia si compie perché lo spettatore non può fare a meno di innamorarsi di loro, mentre li guarda innamorarsi tra di loro, sotto a quel tendone, nel mezzo del parco, dove la pioggia e i tuoni si unisce all’orchestra che suona solo per loro mentre cantano e ballano. Spera che tutto si risolva per il meglio quando Ginger pensa che Fred la stia ingannando e per ripicca decide di sposare un altro uomo. Si innamora ancora quando ballano guancia a guancia, Fred elegante come sempre nel suo smoking nero e Ginger nel leggendario abito di piume di struzzo che lei stessa ha ideato e che segue perfettamente ogni suo movimento. E non può che gioire quando tutto si risolve per il meglio. E lo fanno praticamente senza mai toccarsi, se non durante i numeri di danza perché la moglie di Fred, Phyllis Livingston Potter, gelosa, controlla il set in modalità di censore. I baci sono assolutamente vietati.
La perfetta unione artistica tra Fred Astaire e Ginger Rogers è visibile a tutti in Top Hat e ognuno apporta alla loro collaborazione artistica qualcosa di unico. Fred è un ballerino preciso e perfezionista. Ginger nasce come attrice e prima di Flying down to rio non aveva mai ballato in coppia con nessuno. È Fred ad insegnarle tutto, ma grazie a lei migliora moltissimo dal punto di vista della recitazione. Lui porta classe ed eleganza, ma prima di Ginger non era certo uno di quei divi dei cinema rubacuori che porta le fan a strapparsi i capelli dalla disperazione. Lei, bellissima ma in cui le giovani donne potevano riconoscersi, lo rese desiderabile. I perfetti tempi comici di Ginger rendono i film divertenti e leggeri. Fisicamente, poi, sono perfetti l’uno per l’altra e Fred può sollevare e far saltare Ginger con naturalezza. Infine quella chimica perfetta che li immortala nel firmamento Hollywoodiano.
Negli anni successivi escono Seguendo la flotta, Follow your fleet, Follie d’inverno, considerato l’altro capolavoro con Fred e Ginger, Shall we Dance, dove ballano sui pattini Let’s call the whole thing off, Girandola, Carefree , tutti con svolgimenti simili.
L’ultimo film della coppia con la RKO è del 1939, La storia di Vernon e Irene Castle, Thee Story of Vernon and Irene Castle. Differisce in tutto rispetto alle pellicole precedenti. è un bel film drammatico tratto da una storia vera che racconta la vicende di una coppia di ballerini, Irene e Vernon Castle, famosi nelle scene teatrali nei primissimi anni del XX secolo e che comparvero anche in alcuni film muti, fino alla partenza di Vernon come aviatore e la sua morte avvenuta durante la prima guerra mondiale. È un film molto più cupo dei precedenti, senza le solite comparse comiche, nonché l’unico con un finale drammatico. Al pubblico, però, questa nuova versione dell’amatissima coppia non piace e questo segna la fine della loro collaborazione e Fred lascia la RKO.
Negli anni successivi Fred continua a girare musical. Negli anni balla con le maggiori interpreti del genere come Eleanor Parker, Rita Hayworth, che prima di diventare famosa nel ruolo di Gilda è stata un’eccellente ballerina di tip tap, Cyd Charisse, Leslie Caron, Judy Garland. Si fa dirigere da registi come Vincente Minnelli e Stanley Donen, senza mai uscire dal genere musicale.
La carriera di Ginger è più interessante. Spazia dalla commedia ai film drammatici, recitando al fianco di attori del calibro di Katharine Hepburn, James Stewart, Cary Grant. È la protagonista del primo film da regista di Billy Wilder (Frutto proibito, The Major and the Minor) e nel 1941 vince un premio oscar come miglior attrice protagonista per la sua interpretazione in Kitty Foyle, ragazza innamorata.
Nel 1949 la MGM fa un nostalgico tentativo di riportare sugli schermi la coppia di ballerini più amata di Hollywood nella pellicola I Barkleys di Broadway, the Barkleys of Broadway. Ma quella magia tipica dei loro film non scatta, e dopo loro decima pellicola insieme, Fred e Ginger si salutano artisticamente per l’ultima volta.