L’albo dei morti viventi – I
La fantasia distruggerà il potere e una risata vi seppellirà
M. Bakunin
Grouchomicon, il libro maledetto delle risate, presentato da Dylan Dog, è un progetto del 2017 della casa editrice Sergio Bonelli, incentrato sulla figura di Groucho, il folle e simpatico assistente dell’indagatore dell’incubo. Il cofanetto contiene dodici albi spillati di trentadue pagine e raccontati dai maggiori autori italiani del fumetto comico, oltre all’albo esclusivo firmato da Tiziano Sclavi e Alfredo Castelli, i quali ci regalano un’opera d’arte da montare a mo’ di puzzle.
Groucho viene presentato in stili diversi sia per quanto riguarda il disegno sia per quanto riguarda la narrazione: trasportato in contesti insoliti al personaggio oppure ricostruito nella sua routine quotidiana, stravolto da una personalità malinconica e riflessiva oppure riproposto nella sua esplosione di allegria e freddure. Insomma, dodici sfumature di Groucho.
Zerocalcare, Lo sbucciacipolle
Il primo albo si intitola Lo sbucciacipolle ed è stato creato da Zerocalcare, «creatura mitologica per un terzo aretino, per un terzo francese e per un terzo di Rebibbia[1][/toocdcltip]».
Zerocalcare, nato a Cortona il 12 dicembre 1983, è uno dei fumettisti italiani di maggior successo, insignito di prestigiosi premi quali il Premio Strega e il Premio Micheluzzi; inizialmente dedito all’illustrazione di volantini di concerti, copertine di dischi e locandine di manifestazioni, l’illustratore si apre al mondo dei fumetti, in un primo momento pubblicandoli su Internet ed infine vendendo oltre mezzo milione di libri.
La storia riguarda un misterioso caso di spellatura. Due ragazjzi romani suonano alla famosa porta dell’indagatore dell’incubo e ad aprirgli, come sempre, è Grocho con il suo senso dell’umorismo; tuttavia questa volta, in via del tutto straordinaria, sarà lui ad occuparsi del caso e non Dylan Dog. Un essere spella dei ragazzi lasciandoli alle loro paranoie e debolezze più crude, intime e viscerali. A risolvere il caso e a dettarne la morale sarà una versione determinata e grintosa (Zerocalcare probabilmente la definirebbe “cazzuta”) di Groucho, il quale non si troverà a lanciare la pistola al capo, bensì a sparare in prima persona.
Maicol&Mirco, Papà sto male
Il secondo fumetto è Papà sto male di Maicol&Mirco, «due autori che però è soltanto uno[2]». Maicol&Mirco è lo pseudonimo di Michael Rocchetti, nato a San Benedetto del Tronto il 2 settembre 1978, che originariamente indicava un duo composto anche da Mirko Petrelli. Autore di storie brevi e graphic novel, il fumettista è conosciuto soprattutto per “Gli scarabocchi di Maicol&Mirco” sul web, irriverenti e caustiche vignette su sfondo rosso.
La storia narra la nascita e lo sviluppo del senso dell’umorismo in Groucho, presentando l’infanzia di quest’ultimo e il rapporto con suo padre. Sarà proprio l’insegnamento del papà a suggerire la commovente morale.
Luca Enoch, Groucho oltre lo specchio
Nato a Milano il 12 giugno 1962, Luca Enoch «ha spesso trattato temi come il razzismo, la diseguaglianza sociale e la discriminazione. Visto che è tutta roba noiosa, per farlo ha sempre usato delle belle ragazze mezze nude. O nude del tutto, come nel caso di Lilith[3]». Negli ultimi anni, invece, si sta occupando del mondo fantasy, un esempio è l’illustrazione de Il drago di ghiaccio di George R.R. Martin nel 2007. La personalità di Groucho, in questo caso, viene trasformata da una pillola assunta durante una festa. A predominare sarà il suo lato violento, rude, spericolato e donnaiolo.
Riccardo Torti, Per un pugno di like
Il quarto: Per un pugno di like di Riccardo Torti. Il fumettista, romano, classe ’81, si divide da anni tra la pubblicazione di albi, collaborazioni con prestigiose case editrici quali la Sergio Bonelli Editore e le vignette social “Torti Marci“.
Proprio il social network Facebook e la predominanza del blu sono i protagonisti della storia. La distrazione causata dal cellulare e la popolarità dall’alter ego mediatico, recano l’estraniamento del reale Groucho. Interessante è la citazione al primo albo di Dylan Dog, tuttavia questa volta l’assistente, intento a postare un selfie, non lancerà la pistola all’indagatore dell’incubo.
Tito Faraci e Silvia Ziche, Groucho-con
Tito, nonché Luca, Faraci (Gallarate, 23 maggio 1965) è stato autore di diverse storie per Topolino, Dylan Dog, Diabolik, Lupo Alberto, L’Uomo Ragno, Capitan America ecc.; inoltre è stato uno dei primi narratori italiani a confrontarsi con i comic statunitensi (Marvel Comics dettagliatamente). Silvia Ziche (Thiene, 5 luglio 1967) in un panorama di uomini, si distingue per bellezza, intelligenza e feroce ironia[4].
La fumettista è famosa per le sue collaborazioni con la Disney Italia, in particolare per il settimanale Topolino, e con Donna Moderna, dove appaiono le strisce di Lucrezia e delle sue crisi sentimentali.
Durante la convention di sosia di Groucho, tra le freddure degli occhialuti e lo stress degli organizzatori e dei lavoratori, all’interno del Paradise Hotel un assassino uccide. Chi sarà quest’uomo? Chi impersona? Ma soprattutto un comico si salverà? Come?
Sio, Il bambino dei Baskerville
Sio, pseudonimo di Simone Albrigi (Verona, 8 ottobre 1988) è un fumettista e youtuber italiano, che ha prodotto libri, riviste, video musicali e videogiochi.
Ha debuttato nel campo nel settore fumetto con delle storie sulla carta igienica[5].
Un mistero si abbatte sulla Villa Baskerville. Un bambino, colpito da una forte amnesia, suona al campanello di Dylan Dog; tuttavia ad occuparsi del bambino e del caso sarà Groucho, in quanto Dylan non accetta commissioni in cui non ci sono mamme sexy o mamme sexy zombie. Tra una battuta non divertente e un’altra, Groucho arriva alla villa e scopre quanto un cane dal nome Fufi possa alimentare il mistero e l’orrore.
Giacomo Bevilacqua, La sindrome di stencil
A mio parere, uno dei “Grouchini” più belli. «Giacomo Bevilacqua è uno che da anni campa sulle spalle di un ingenuo panda a cui piace tutto[6]“». Famose le sue collaborazioni con là Panini Comics, Bao Publishing e Sergio Bonelli Editore, le sue Graphic Novel sono ormai celebri anche negli Stati Uniti.
Groucho, in seguito ad una visita oculistica, si trova a percorrere una strada sfocata, a causa della sua vista appannata. I muri sono pervasi di graffiti che la squadra di pulizia e decoro sta cancellando. La fantasia e la realtà si mescolano, l’arte si anima e il lavoratore diviene un disegno assassino, creando una storia di violenza. Il graffito di Dylan Dog ha l’incarico di risolverla, tuttavia il gioco della pistola non può funzionare questa volta, dunque Groucho deve trovare un altro espediente.
Idea piacevole e grandiose citazioni ad opere famose. La morale è direttamente collegata alla sindrome di Stencil (gioco di parole proveniente dalla sindrome di Stendhal): “Capo, credo di aver capito cos’è che mi ha fatto svenire davanti a quel quadro…non è stata la sua incredibile bellezza… ma il modo in cui ha combattuto e resistito in tutti questi anni” (albo 7 del Grouchomicon).
Francesco Artibani e Giorgio Cavazzano, Una scatola di polvere
Francesco Artibani, nato a Roma il 27 ottobre 1968, collabora come sceneggiatore presso la Disney Italia su Topolino, W.I.T.C.H., per la co-creazione di Moster Allergy, ecc. Giorgio Cavazzano, nato a Venezia il 19 ottobre 1947, è noto per i suoi fumetti Disney italiani e le riviste Disney francesi. Semplicemente «prima di Cavazzano, il fumetto non esisteva[7]».
Una famiglia particolare suona alla porta di Dylan Dog, tuttavia anche questa volta a rendersi protagonista e a risolvere il caso sarà Groucho. Il fantasma di una sconosciuta vecchietta sta infestando la casa della famiglia: è arrabbiata perché i suoi parenti non hanno mantenuto le promesse e l’agenzia funebre ha scambiato le ceneri. Sarà Grocho ad aiutarla e a sventare i crimini dell’obitorio, costruendo un’amicizia.
Paola Barbato e Luigi Piccatto, Groucho profondo
Il nono: Groucho profondo di Paola Barbato (Milano, 18 giugno 1971) e Luigi Piccatto (Torino, 13 luglio 1954), due colonne portanti di Dylan Dog.
Nel futuro e nell’universo, all’interno di una navicella spaziale, viene risvegliato il quinto elemento: Groucho. Lui e le altre quattro personalità scomposte dal suo intero dovranno contrastare l’apocalisse, dovranno salvare l’universo da Typhoreth l’assurdo, un divoratore di mondi: «li annienta togliendo ogni senso logico alle cose. Chiunque lo incontri è destinato a impazzire[8]».
Solo un comico resistette di più di qualche minuto, per questo fu scelto lui e le sue personalità. Durante il viaggio si troveranno ad affrontare l’assurdo ed infine il mostro: chi avrà la meglio? Come?
Interessante notare volti famosi: a voi il divertimento di scoprirne le identità.
Marco Bucci e Jacopo Camagni, La caduta di Gro-uk-oh
Il decimo “Grouchino” è intitolato La caduta di Gro-uk-oh e ad occuparsene sono stati Marco Bucci e Jacopo Camagni, che non hanno una pagina Wikipedia, quindi vi conviene comprare l’albo e leggere la descrizione di Roberto Recchioni!
Una delle storie più fascinose e passionali del Grouchomicon, in cui Groucho viene presentato come un barbaro, un distruttore in un’epoca passata. Lotte corpo a corpo, muscoli, nudità, sesso, violenza, creature fantasiose, profezie e magie vengono raccontate da una poetica e brillante voce fuoricampo. Tuttavia, anche in un mondo e in una personalità a sé distante, Groucho riesce, infine, a creare un teatro delle risate.
Daw, Groucho all’inferno
Il penultimo albo è Groucho all’inferno di Daw. Davide Berardi, in arte Daw, è nato a Bergamo il 9 febbraio 1980. Il fumettista italiano si occupa prettamente di vignette comiche, è conosciuto soprattutto per la serie Lov e gli annessi problemi di copyright.
Dylan Dog è morto e Groucho insieme ad un assistente va a ripescare la sua anima all’inferno. Groucho, come tutti noi, lo ricorda alla maniera dantesca, mentre in realtà anche l’inferno si è modernizzato. Belzub, un demone antico, non riesce ad accettare le nuove regole dettate dal demone moderno. Grazie a Groucho riuscirà ad approfittare della situazione arrecandone vantaggio. Infine Dylan verrà resuscitato? E come? Da sottolineare la simpatica parodia dell’indagatore dell’incubo.
Marco e Giulio Rincione, La fine di un giorno qualunque
L’ultimo fumetto, invece, è La fine di un giorno qualunque di Marco e Giulio Rincione. I due gemelli sono nati a Palermo nel 1990, Marco scrive e Giulio disegna. Mixando tecniche tradizionali e strumenti digitali, creano storie e disegni malinconici, «perché ai due autori non piace che la gente sia allegra», per citare un frammento della simpatica descrizione dell’autore all’interno dell’albo, a cura di Roberto Recchioni.
Una delle storie più travolgenti, dalle atmosfere più vorticose e trascinanti del Grouchomicon, ci presenta Groucho in una veste inedita: ferito, disilluso e trasformato psicologicamente e fisicamente dall’amore. Lasciatevi cullare dalla narrazione a ritmo di un treno, ma non lasciate andare via Groucho, fatevi lanciare la pistola, ancora una volta… sparate! Leggetelo con amore e malinconia, con la paura di un abbandono e la dolcezza di un abbraccio.
A voi l’onere e l’onore di scoprire i finali, analizzare gli stili e sviscerare le morali. Certo è che i “Grouchini” non vi deluderanno!