Bianca Brecce Giovanni Boldini, nudo

es auf keinen grünen Zweig bringen, di Bianca Brecce

sai tremo mentre ci scrivo
per la prima volta
perché non concludo mai niente
ES AUF KEINEN GRÜNEN ZWEIG BRINGEN
quando incomprensibili le parole                fra noi?!

come l’ultima volta!
gambe slacciate
sotto al pianoforte le carezze
e l’acqua che dalla finestra entrava spandeva
un brivido azzurro
la vena alla coscia

e tu: due dita a scostare la ciocca
ridere – insieme! –
balbettando “è niente – anche questa volta!”

sai tremo mentre mi strappo
parole di dosso
spogliata       della tua presenza
chiedo: ridete
miei quaderni azzurri infantili
che ridano almeno! Io chiedo:
cos’è qualche mese di forte silenzio
dopo una vita di vuote parole?

e sai tu mi hai risposto
col bacio
e per le labbra mi hai detto
Poeta               per le labbra
che hai piene di sangue
ora che ho imparato ad ascoltare
è bello che siamo – sì, amo – in silenzio

sai per incontrare te ho aspettato
una vita
che mi sembrava intera

(da “Erotismi”)

 

“Non portarla a un ramo verde” è la traduzione letterale del titolo di questa poesia di Bianca. “Non concludere nulla” ne è il significato. Dietro l’apparente postmoderno (Mallarmé, in realtà) si cela lirica che a buon diritto possiamo definire importante, coraggiosa.

C’è un tu, marcato. C’è anche un io, lo si vede nei primi tre versi prima di nascondersi dietro un noi, con l’interrogativo esclamativo, e ricomparire al ventesimo verso, “Io chiedo”. Io e un tu, forse un noi. Tremo mentre ci scrivo. In una particella tutto un cosmo che gira su se stesso sempre uguale, inconcludente.

Assente uno sguardo d’insieme, procede dettaglio per dettaglio, cosce, corpi, baci. Erotismo? Le labbra sono piene di sangue, sono frammenti, petali sparsi, irrelati-assorti, ritmati da punti esclamativi, interrogazioni, vuoti di punteggiatura che rendono evanescente l’opera. Un finale non finale, una poesia che sembra intera, avvolta su se stessa in una saltuaria musicalità, una poesia che torna e non torna in questo non concludere nulla, come in un universo incompleto.

 


Bianca Brecce vive a Milano dove studia Lingue e letterature moderne. Diplomata in pianoforte presso il Conservatorio, insegna musica nelle scuole elementari e medie. Organizza numerose iniziative presso la Casa della Poesia, sia come poetessa che come musicista; collabora con www.bananartista.com e pubblica periodicamente poesie sul suo sito www.biancabrecce.wordpress.com. Abbiamo pubblicato anche un’altra sua poesia

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