Olga Kiss, Halyna Maoviychuk e il fenomeno dell’immigrazione in Ucraina

I ragazzi crescono insieme al loro paese

I ragazzi crescono,
imparano al loro paese
imparano le note
sognano la loro Belle Epoque
leggono “ Fiori per Algernon “
ricordano le vacanze romane
con la madre che lavora all’estero
(il paese è ancora giovane
e del potere non ci si può fidare )
ora, la madre è volontaria
perché all’Est c’è la guerra
ora piange di notte:
il figlio è la reincarnazione di Chopin –
dotato e nobile
iscritto al reggimento dei volontari
per difendere la patria
lei asciuga le lacrime
e raccoglie la polvere sul davanzale,
ascolta “ Vivo per lei “
di Andrea Bocelli
soprattutto questi versi:
… attraverso un pianoforte
la morte è lontana …
(i tasti del pianoforte
tengono lontana la morte).

(traduzione di Tetyana Bosa)

Parlare di Ucraina in questo momento crea tanti problemi e altrettanti ne ha chi scrive, che crede nella pace e non accetta questo conflitto che poteva e doveva essere evitato. Rimangono però le persone, la gente comune che corre sotto le metropolitane e che si aggira tra le macerie, a quelle parla la poesia e non alle ideologie del potere.

Tuffiamoci quindi nell’atmosfera che si respira in Ucraina, con questa lirica di Olga Kis, classe 1961, la cui drammaticità non ha alcun tono patetico ma sembra piuttosto asciutto, come scritto da occhi privi di lacrime.

Olga Kiss è poeta, drammaturga e scrittrice; laureata in Scienze Naturali, ha lavorato in diversi istituti d’istruzione e presso enti pubblici. Ha inoltre collaborato con la casa editrice Misioner dei Padri Basiliani. Dal 2000 è membro onorario dell’Unione Scrittori dell’Ucraina ed è vincitrice di premi illustri sia come poeta che come scrittrice e drammaturga. La conquista recente dell’indipendenza, minacciata dall’imperialismo russo, tornato nel nuovo secolo a riaccendere i conflitti, in un deja vu’ che avrebbe stupito Gian Battista Vico, è alla base della poetica di Olga. La miscela di metafore e riferimenti di libri o di canzoni e cantanti, servono alla poesia per pungere l’animo del lettore, per renderlo fratello e consentirgli di capire, di andare oltre se stesso.

La lirica I ragazzi crescono al loro paese è una metafora della storia del popolo ucraino, che è giovane, attratto da una cultura occidentale, che la poesia rappresenta con un libro di un autore americano di fantascienza Daniel Keyes e con un cantante italiano Andrea Bocelli. Le vacanze romane al seguito della madre, costretta dalle difficoltà del giovane Stato, a emigrare in Italia e quella che piange il figlio, partito volontario per difendere l’Ucraina dall’invasione russa, volontaria lei stessa che resta ad asciugare le lacrime e a raccogliere la polvere, metafora dei bombardamenti, cui assistiamo in televisione. Tutto racchiuso in pochi versi, nei quali la musica da Chopin a Bocelli è l’unica via di salvezza, per sfuggire la morte, perché “ i tasti del pianoforte/tengono lontana la morte“ e la rima sonante nelle consonanti ci regala la percezione del suono e la sua magia. La poesia entra nel merito della condizione delle emigranti ucraine, riversatisi dagli anni Novanta del secolo scorso, in Italia. Olga Kiss tratteggia uno schizzo della madre, che ha lavorato come badante, professione molto ricercata nella nostra nazione, vista la popolazione anziana è sempre maggiore e i servizi alla persona sempre più carenti.

La condizione di immigrata, che reca in sé la condizione di subalterna nella considerazione sociale, è presente spesso nei versi delle poete ucraine e nella fattispecie in quelle di Halyna Maoviychuk, autrice della poesia:

Succedeva di tutto nella vita
Mancavano i soldi per il pane,
non c’erano i vestiti per il bambino,
era dura, dura la vita.
Ma una donna, una madre e una moglie
era nella casa come la cima sacra della montagna.
Girare i mondi, fare da bracciante e servire,
andavano gli uomini nel momento difficile.
Qualcuno moriva, qualcuno rimaneva
per sempre nel Paese straniero,
però la madre, la donna e la moglie
l’uomo salvava dal paese straniero.

La magia di questi versi è quella di raccontare la storia di un popolo, che al pari del nostro, ha visto sempre un alto tasso di emigrazione, che nel corso dei decenni ha però cambiato sesso. Se fino agli anni Novanta erano gli uomini a partire, necessari come manodopera nell’edilizia, in questi ultimi vent’anni, a emigrare sono le donne, impiegate per lo più come badanti

La stessa poeta è stata costretta a lavorare come badante senza permesso di soggiorno, accettando umiliazioni e frustrazioni, come moltissime sue compagne. Molte delle quali in Ucraina avevano professioni rispettabili, costrette dalla necessità a emigrare e a sopportare una condizione lavorativa frustrante, solo perché lo stipendio anche di un medico, spesso era pagato in farina, vodka, e altri generi alimentari. Una frustrazione neppure compresa dalle famiglie italiane datrici di lavoro, magari culturalmente molto inferiori e questo ha accentuato e accentua gli scontri di civiltà, dove a perdere siamo tutti, nessuno escluso.

A Lessya

Porta in Ucraina i pensieri, che hai filato all’estero,
e lascia in Italia i ricordi, per i quali non dormi oggi,
che tessiamo di questi fili un tappeto;
non un tappeto qualsiasi,
ma dell’amicizia e del bene.
Per ricordare che nessuna donna,
dovrebbe mai diventare schiava,
come eravamo tu ed io.

La poesia è un veicolo magico che ci traghetta nell’intimità della storia, perché è la voce dei suoi protagonisti, la gioia e il dolore, lo sgomento e la speranza. Un cammino a piccoli passi nella conoscenza dell’altro, nei sentimenti esposti nudi dai versi, è riposta la speranza di superare le differenze e i conflitti.

Per chi volesse approfondire purtroppo di scrittori e poeti ucraini, tradotta in italiano, non ci sono molte pubblicazioni, a parte un’antologia di scrittrici ucraine dal titolo: Negli occhi di Lei, a cura di Lorenzo Pompeo, edito da Besa Muci Editore nel 2021. Per questo salutiamo con entusiasmo l’uscita di una nutrita Antologia di poesia ucraina, curata da A.Achilli e Y. Grusha Possamai, edita da Mondadori: Poeti d’Ucraina. Un’impresa titanica compiuta dai curatori che hanno dovuto racchiudere in duecentocinquanta pagine quarant’anni di poesia ucraina.

Elenco dei blog consultati, che vi consiglio di leggere per approfondire, dove ho trovato queste bellissime poesie:

www.heraldo.it/2022/11/18/poesia-di-resistenza-a-verona-arrivano-tre-voci-ucraine/

www.lamacchinasognante.com/sei-poesie-dallucraina-selezionate-da-calvert-journal-in-traduzione-italiana/

www.sololibri.net/ragazzi-crescono-assieme-al-loro-paese-poetessa-ucraina-olga-kis.html

www.libreriamo.it/poesie/lesja-ukrainka-poetessa-ucraina/

www.libreriadelledonne.it/_oldsite/news/articoli/circolo110504.htm

www.huffingtonpost.it/guest/memorial-italia/2022/10/23/news/tenere_in_bocca_un_ago_di_silenzio_finalmente_unantologia_di_poesia_ucraina_in_italiano_di_a_achilli_e_y_grusha_possa-10478889/

www.bibliotecasalaborsa.it/events/piantare-un-fiore-nella-terra-bruciata

www.unadonnalgiorno.it/lesja-ukrainka/

www.leccecronaca.it/index.php/2022/03/08/oggi-l8-marzo-la-sete-di-liberta-nei-versi-della-poetessa-russa-cvetaeva-e-della-poetessa-ucraina-ukrainka/

 

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