Una volta amiamo, le altre ci proviamo, di Paolo Cerruto

Paolo Cerruto Poetically scorrect

Temiamo il buio fuori da questo bar
quindi resta qui che potrei parlarti per ore
di noi alle medie verso scuola, di quel primo bacio
sottoterra o di quello che ho provato a darti in ascensore.
Potrei parlarti di quando andavamo in bicicletta
paralleli come binari che sperano deragliamenti
per potersi finalmente toccare; potrei raccontarti
dell’urgenza di scrivere che m’assale quando ti vedo;
non potrei parlarti di tutto quel che dimentico
aver vent’anni dopo averne compiuti ventuno.
O più probabilmente resterei in silenzio come oggi e
come sempre con te; mi devi una bombola d’ossigeno
con dentro il fiato che mi togli di volta in volta.

 

Ci sono poesie fatte di nulla, ma che dicono tutto lo stesso, come scriveva Montale. Poesie che sembrano nascere da sole, da un parlare fioco, ondeggiante, che procede a spirale e torna su se stesso, ogni volta mutato. Il ritmo è un’esca e un veicolo, è la trama sottile con cui si tiene a sé il lettore, cullandolo in un mondo familiare, vicino, dai toni crepuscolari. È un parlare senza parlare, è il desiderio della parola prima ancora della parola stessa.

Forse, alla fine, la poesia è un parlare impossibile, un parlare a chi non si può parlare. Un andare a tentoni fino a quando l’urgenza, il desiderio, non provocano uno scarto in avanti, e quel mondo adolescenziale, quel ricordo, diventa un oggi, un qui, un adesso. L’ondeggiare morbido, flessuoso, della parola è il tempo stesso che si muove fino al momento presente, fino a questo dialogo, ancora per qualche minuto, in questo bar. E anche se fuori è buio e quel mondo familiare è ormai disperso, non importa: è un tempo sottratto al tempo, la poesia. In questa bolla di pochi istanti, sottratta al dominio della tenebra, si può, finalmente, dire.

 


Paolo Cerruto nasce nel 1992 a Milano, dove vive e lavora nell’editoria. È fondatore del collettivo Tempi diVersi e segretario del Premio Alberto Dubito. La sua prima pubblicazione è in Re/search Milano (Agenzia X, 2015), seguita da un saggio in Passione poesia (Cfr, 2016) e uno scritto in Rivoluziono con la testa (Agenzia X, 2017). Nel 2018 ha pubblicato Poetically Scorrect, per Eretica Edizioni, da cui è tratta questa poesia. 

Gabriele Stilli
Gabriele Stilli

In tenera età sono stato stregato da quelle cose che si scrivono andando a capo spesso, e gli effetti si vedono ancora. Mi sono rassegnato, da diversi anni, a includere l’arte tra le discipline umanistiche e non nel rigoroso ambito delle scienze. Nutro ancora qualche dubbio, però.