Isabella ricerca un insegnamento – Giorno 02
Isabella, 19 anni, sigaretta in mano, si trova all’interno dell’Antico Caffè Greco, più precisamente a Roma, in Via Condotti.
Precedentemente aveva letto un articolo su Internet che ne sottolineava le origini:
«Fondato ben prima della Rivoluzione Francese da tale Nicola della Maddalena – detto “greco” perché di origini levantine – la sua apertura potrebbe addirittura precedere il 1760, data di registrazione alla Parrocchia di S. Lorenzo in Lucina. Per età, il Caffé Greco è secondo soltanto al Caffé Florian di Venezia, del 1720.»
La bella studentessa si morde un labbro, pensando che nella saletta Omnibus, tra le pareti damascate della Sala Rossa e sui tavolini di marmi bianchi, parlarono e bevvero artisti dal calibro di Leopardi, Schopenhauer, Goethe, Stendhal e Nietzsche (solamente per nominarne alcuni).
Pezzi di un’Italia letteraria e intellettuale risiedono nella tazzina dalla quale ora Isabella sta bevendo del caffè caldo.
Un cameriere in frac, antica tradizione, le si sta avvicinando e cortesemente le chiede se vuole dell’altro e se ciò che vede e che ha bevuto sono di suo piacimento. In seguito alle risposte affermative della ragazza, il cameriere incomincia a raccontare una storia:
– Conosci Leighton? Il pittore.
– Ovviamente! – finge Isabella.
– Allora, come già saprai, Leighton non si sposò mai e così nacquero differenti dicerie sostenute da fatti non del tutto oggettivi…una diceria riguarda la propria omosessualità, un’altra il mancato riconoscimento di un presunto figlio, avuto con Dorothy Dene. Hai mai visto Dorothy Dene?
– In realtà no. – questa volta Isabella sta dicendo la verità.
Io solo attraverso computer, ma il mio bisnonno la vide, vennero a bere e a parlare proprio su questo tavolino, lei e Leighton. Il mio bisnonno affermò che la sua bellezza era disarmante, una bellezza vittoriana, delicata e sensuale. Era una Musa, ne aveva tutte le fattezze, si portava un’atmosfera addosso, un’atmosfera che apparteneva al fantastico. Probabilmente fu quello che pensarono molti uomini del tempo, che la scelsero come musa, come modello e come attrice.
Tuttavia io credo che la sua sensualità nascesse dalla sofferenza. Il suo vero nome era Ada Pullan, aveva cinque o sei fratelli. Non ebbe un’infanzia totalmente felice, in quanto suo padre abbandonò sua madre e ad aiutarla nella crescita fu suo fratello maggiore, Thomas, e nell’educazione Leighton. Leighton e lei si incontrarono nel 1879, quando lui aveva 50 anni e lei solamente 19. Lui la introdusse nella società artistica, in cui lei divenne per molti un modello e una musa, ad esempio Leighton le dedicò diversi ritratti e quadri. Incominciò così la sua carriera artistica, come attrice, interpretando ruoli shakespeariani e alcuni personaggi di Sheridan e di Wilde. Decise, inoltre, di cambiare nome in Dorothy Dene, sempre sotto consiglio di Leighton…
Una voce richiama il cameriere: il tempo delle chiacchiere è terminato.
Isabella paga il conto, ringrazia, esce dal caffè e si dirige verso la fermata dell’autobus.
All’interno dell’autobus, guardando il finestrino, Isabella ripensa a ciò che le era stato detto da poco… il tutto era ricoperto da un alone magico, sembrava surreale che tutto ciò fosse accaduto tra le strade che lei percorreva giornalmente. Non poteva nasconderlo, il cameriere aveva acceso un forte interesse in lei, tanto che decide di dirigersi verso la biblioteca per scoprire qualcosa su Leighton.
Terminata la ricerca, ricapitola:
- Frederic Leighton nacque a Scarborough nel 1830 e morì a Londra nel 1896;
- Fu scultore e pittore. Dal 1844 si dedicò allo studio del disegno e della pittura, formandosi a Francoforte, sotto la guida di Steinle, e visitando Roma, Firenze. Parigi e Bruxelles;
- Nel 1860 si stabilì a Londra e da quel momento espose regolarmente alla Royal Academy (inoltre nel 1866 venne eletto membro dell’Accademia e nel 1878 presidente), diventando uno degli artisti più acclamati dal pubblico;
- Venne influenzato dai preraffaelliti e predilesse soggetti classici, tuttavia trattò anche quadri storici, mitologici e decorazioni murali.
Nel tornare a casa, piena delle nozioni apprese, Isabella si siede davanti al computer e inizia a cercare alcuni quadri: il primo fra tutti è La Madonna di Cimabue viene portata in processione attraverso le vie di Firenze, un quadro dipinto a Roma ed esposto nell’Accademia nel 1855. In seguito legge un articolo secondo cui «tornato in Inghilterra, eseguì, sotto l’influenza dei preraffaelliti, alcuni disegni per le illustrazioni della Bibbia pubblicata dai fratelli Dalziel», di cui però non riesce a trovare molto… dunque, per completare la propria panoramica relativa all’operato dell’artista, si focalizza su una sua opera pittorica (Le arti della guerra e della pace, 1873, Londra, Victoria and Albert Museum) e su una sua opera scultorea (Atleta in lotta con il pitone, 1877, Londra, Tate Gallery).
Per concludere la propria ricerca, dopo aver ripercorso l’itinerario artistico di Leighton, Isabella osserva alcuni dei quadri che ritraggono Dorothy Dene: un bozzetto del 1880 e Studio per Desdemona del 1889, entrambi esibiti nel Leighton House Museum; infine La ninfa di Dargle, del 1880 circa, facente parte della collezione di Perez Simon.
Si potrebbero fare così tante affermazioni riguardanti l’artista, ma la prima che si è stampata nella mente di Isabella è «Quanto vorrei essere la tua Musa, come Dorothy Dene per Frederic Leighton».
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